La festa dell'Immacolata in Calabria: cucina e tradizione
Anticipa il Natale, portando con sé i sapori e i colori dell'inverno. Per i credenti, quella dell'Immacolata, è una festività sentita e radicata. Le case si illuminano a festa, i presepi fanno bella mostra mentre le luci dell'albero caratterizzano momenti di convivialità e solidarietà.
L'8 dicembre, in Calabria, è anche profumo di sapori dalla memoria antica: dalle zeppole alle crespelle, conosciute in altre zone della regione con il nome di "cuddrurìaddri" o "cullurìelli". Adulti e bambini impazziscono davanti a queste semplici ciambelle realizzate con patate lesse, farina, lievito e sale. Fritte e mangiate in compagnia per inaugurare, con un ritmo lento e scandito dagli anni che passano, l'avvio delle feste. Oltre a tutto questo, la festa dell'Immacolata rimanda a culti passati di piccole comunità locali in cui rimane forte la devozione a Maria, madre del Signore.
Il culto importato dall'Oriente
Il culto riservato alla Madonna con questo particolare appellativo venne importato nel sud Italia a partire dal l'VIII secolo dall'Oriente. Probabilmente connesso con antichi culti pagani, legati alla dea madre, in Calabria attecchì con facilità tanto che a distanza di secoli molti paesi celebrano l'Immacolata come protettrice del proprio comprensorio.
La festa dell'Immacolata in Calabria
Dal mare alla montagna, dal Pollino alla punta dello Stretto, ciascuna città vanta un bagaglio di preziose tradizioni. L'Immacolata è patrona indiscussa di Rende e Diamante, nel cosentino. Sacro e profano s'incontrano invece a Mormanno, dove dal 7 al 9 dicembre ricorre la festa del "Perciavutti", ovvero l'apertura delle botti per degustare il vino novello. Anche la città di Catanzaro venera l'Immacolata come patrona. Pare infatti che nel 1641 i catanzaresi invocarono la protezione della Madonna contro la peste e la città fu risparmiata. Spesso collegata ad eventi drammatici che hanno attraversato i territori, la devozione non ha mai subito bruschi arresti. Basti pensare che la statua dedicata all'Immacolata, compatrona di Briatico, nel vibonese, si fonde con la storia locale fin da quando la cittadina del mare venne devastata e rasa al suolo dal terremoto del 1783, assurgendo a testimonianza di vita e rinascita. Giornata di festa anche a Nicotera Marina (con la processione a mare), Paravati, Pizzo Calabro. Nel reggino, celebrazioni speciali a Palmi dove, dopo l'incendio che distrusse l'antica effige del XVIII secolo nel 1924, venne realizzata una nuova statua, simile a quella andata perduta. A Crotone, alla Madonna Immacolata è stata dedicata fin dal XVI secolo una chiesa sita nel cuore del centro storico. Un vero e proprio filo rosso che unisce, rafforza e rivitalizza grandi centri e piccoli borghi, in ogni angolo della Calabria.