Funghi Cardoncelli, caratteristiche e usi in cucina
Il cardoncello, il cui nome scientifico è Pleurotus eryngii, è un prelibato fungo, molto carnoso, sodo e particolarmente saporito; sebbene poco conosciuto, già nell’antichità il cardoncello era molto apprezzato e considerato afrodisiaco.
Oltre a essere conosciuto come cardoncello, questo fungo, che si contraddistingue per il gambo molto grosso di colore bianco, con cappello spesso e di colore marrone, è anche noto come fungo di Ferula, Cardarello o Ferlengo, denominazioni diverse a seconda della località in cui cresce, tipicamente Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Lazio.
Negli ultimi anni è diventato possibile coltivare il fungo in autonomia, sono infatti disponibili in commercio delle piccole balle con innestate colture micotiche controllate che ne permettono la crescita praticamente tra le mura domestiche.
Caratteristiche nutrizionali del cardoncello
Dal punto di vista tradizionale il cardoncello è un fungo che strizza l’occhio ai regimi dietetici (appena 28 calorie per ogni 100 grammi), è composto quasi totalmente di acqua, da pochi zuccheri (4-5%), proteine e pochissimi grassi (0,4-0,7%).
Come si usa il cardoncello in cucina
Il Cardoncello può essere ridotto a paté oppure essere lavorato e conservato in vasetti sottolio, così da poter essere impiegato all’occorrenza per preparare gustosissimi aperitivi. In Bottega di Calabria amiamo consumare il cardoncello spalmandolo sul buonissimo Pane Mattrasau, che puoi anche acquistare sul nostro store online, oppure su fette di pane casereccio leggermente abbrustolito.
Il cardoncello fresco può anche essere arrostito, mangiato crudo a fette, fritto, infarinato o gratinato al forno. La consistenza del fungo, che rimane pressoché invariata anche dopo la cottura, fa si che il cardoncello possa essere impiegato in disparate ricette.